Chi ce li descrive é Bruno
Sammaciccia che ha avuto contatti con loro per anni, dal 1956 al
1978.
Il nome W56 è stato Loro
dato dai terrestri, il vero nome è Akrij che proviene da una
delle prime lingue conosciute, il Sanscrito, è un
nominativo plurale neutro – come si usava per gli dei – e significa
“I SAGGI”.
Ci sono altri
alieni che sono in contrasto con i W56 e sono stati chiamati
CTR (ConTraRi)(il
loro nome è WEIROS).
I W56 non hanno un codice civile
cui tutti debbono adeguarsi; si tratta di gente assai evoluta, che
sente dentro di se quale debba essere la linea di condotta. I nostri
formalismi sono loro sconosciuti; non hanno avvocati, né tribunali;
difficilmente vengono in contrasto l'uno con l'altro.
Per essi, il fare del male è una
plateale assurdità, sono assolutamente incapaci di comportarsi con
malvagità.
Provengono da un pianeta della
nostra galassia; il pianeta, su cui Dimpietro (capo della spedizione
sulla terra) è nato, orbita attorno
ad una stella doppia, questa gente ha due soli che li illumina. La
loro civiltà progredisce da oltre un milione e mezzo di anni. E'
questa la loro carta vincente.
Nel maggior pianeta della loro
confederazione vivono 15 miliardi di persone. La vegetazione è
diversa dalla nostra: i verdi sono più accesi, i marroni più scuri,
quasi color cioccolato. C'é più ossigeno nell'atmosfera, quindi il
cielo é più azzurro, e l'aria ha un sensibile profumo
Si alimentano di sostanze generate
dal suolo; nel pianeta di Dimpietro il terreno é generalmente color
grigio , ricco di sali. Allevano animali, ma non ne mangiano le
carni. I loro animali sono, più o meno, simili ai nostri.
Da un punto di vista sessuale,
essi si accoppiano come noi, ma per lo più mettono in atto una
tecnica di inseminazione artificiale, e i neonati vedono la luce
dentro una macchina speciale.
Respirano ossigeno, anche se ne
hanno bisogno in una percentuale un po' più elevata di quanto disponibile
nella nostra atmosfera.
Fisiologicamente essi sono
sostanzialmente identici a noi (altezze a parte). Per lo più hanno
capelli biondi, quasi tiziano; alcuni hanno i capelli di un nero
profondo, con sfumature bluastre; fra i giovani, molti portano i
capelli cortissimi, alla tedesca. Gli occhi possono essere grigi,
blu o neri con sfumature bluastre. I corpi hanno un odore che
ricorda il grano. Le loro altezze vanno da un minimo 50-60 cm a sei
metri, (6 m, avete letto bene).
Indossano abiti molto semplici e
aderenti alla pelle. Si nutrono principalmente con un pasto composto
di pillole, ma mangiano anche la frutta che viene mandata loro e che
spesso ritirano attraverso la tecnologia del teletrasporto.
Dormono due o tre ore per notte.
Dimpietro, che è altro tre metri e
mezzo
ed è il capo spedizione dei W56 in Italia,
(Curiosità), si è adattato molto bene alle nostre
abitudini terrestri. Gli piace la pizza, il caffè italiano, il vino
rosso, pasta, pesce, poco pane, verdura. Tenete presente che
Dimpietro sta sulla terra da molto tempo, dal 1600 o prima ancora.
Sono stati rinvenuti scheletri e cadaveri ben conservati di questi Giganti,
ma pochi lo sanno.
A tal proposito c'è da dire che
essi vivono parecchi secoli, ma solo perché la tecnologia,
avanzatissima, permette Loro di controllare l'invecchiamento
cellulare. La Loro pelle è sempre liscia e giovanile, non presenta
rughe o segni d'invecchiamento e questo fino a quando riescono a
controllare le cellule, quando non è più possibile (vi è un limite
anche a questo evidentemente) allora muoiono immediatamente. Basta
pensare che Dimpietro oggi ha un'età che si aggira intorno ai 900-1100
anni terrestri.
Riescono a vivere anche 2000-2100
anni terrestri e questo la dice lunga su certe vecchie storie.(Curiosità)
Il capo spedizione, di tutta la
missione terrestre, é un signore dalle caratteristiche simil
terrestre, ovvero altezza normale, e che era il vice amministratore
delegato di un'azienda, molto conosciuta a livello mondiale, con
sede in Germania. Quindi come possiamo vedere, alcuni di loro,
si sono ben integrati tra noi terrestri e non é assolutamente
possibile riconoscerli ed individuarli. Ce ne sono tanti in mezzo a
noi, ma non ce ne accorgiamo neanche.
Sajù invece è molto basso e spesso
loro due si prendono in giro. Anche Sajù sta sulla Terra da quando
c'è Dimpietro ed anche lui ha molti secoli. Tutti, comunque, sono
longevi.
Per loro la religione è alla base
di tutto, vedono Dio nel più piccolo degli insetti. Sostengono che
l'universo è stato creato, e che Dio vi si trovi in ogni parte.
Ci sono anche donne fra loro, e
Bruno dice: "ne
ho viste almeno sei e tutte molto belle".
Sono nati anche bambini sulla
terra e dicono che quando i bambini hanno pochi anni di età, essi
devono acquisire le memorie della loro razza, e questa operazione è
condotta grazie a particolari macchine che trasferiscono nei
cervelli dei bambini la storia e la cultura della loro razza.
La loro
lingua universale (**)è di
tipo geroglifico, mentre ogni etnia ha un suo
idioma.
KENIO, uno di
loro, che é deceduto in uno dei combattimenti tra W56 e CTR; era alto
3.07 metri.
Sono qui, hanno detto a
Bruno Sammaciccia, perché la loro missione sulla terra consiste nel badare
a questo pianeta, in silenzio e senza interferire con la
nostra evoluzione. Hanno anche detto che la Terra è uno dei 50 (non
49 e non 51,ma 50) pianeti dell'universo sui quali si sia formata
spontaneamente la vita molto tempo fa. Per loro, la Terra, è un
pianeta mistico, lo chiamano "Il Pianeta Madre". Per loro, la Terra,
è il più completo e bello dell'universo, ma che noi umani terrestri
stiamo rischiando, di nuovo, di distruggerlo.
Hanno anche detto che questa razza
terrestre è l'ultima, ce ne sono state altre prima, molto più
evolute di quella attuale, ma che per la loro incapacità di
controllo ed ingordigia di potere, come oggi, si sono autodistrutti.
I supersiti hanno dovuto sempre ricominciare da zero. Ecco perché la
nostra evoluzione è all'inizio. La loro è antica di un milione e
mezzo di anni, la nostra solo di qualche decina di migliaio di anni
e se continuiamo di questo passo, presto ricominceranno d'accapo i
nostri supersiti, se ci saranno.
Hanno anche detto che, in un paio di
occasioni, avevano dovuto impedire una guerra atomica, (una delle
occasioni fu quella dei missili Russi verso Cuba) e che per far
ciò avevano tramutato gli elementi fissibili dentro le testate
nucleari in elementi più leggeri, così che una reazione atomica
diventava impossibile. Questo grazie alla loro avanzatissima
tecnologia. Infatti in quell'occasione furono avvistati dei dischi
volanti, in quota sull'Atlantico, dai militari americani che però
nascosero tutto. Anche i Sovietici avevano visto....!
Da quanto scritto e saputo è facile capire che sia
gli alti comandi militari che governativi, americano e sovietici,
erano e sono tutt'ora a conoscenza dell'esistenza di esseri
extraterrestri identici a noi che si mescolano e si muovono
liberamente senza che possano essere individuati. Tutto questo,
ovviamente, crea un enorme senso di vulnerabilità ai potentati della
Terra. Prima o poi usciranno allo scoperto; con quali conseguenze
per le popolazioni......?
Sarà un grosso problema...!
Molto ancora è scritto sul libro
di 421 pagine qui presentato.
Qualche caratteristica del loro
ambiente, origini, etica
e
principali abitudini
Prima di tutto, i nomi: naturalmente W56 non era il loro nome, ma
esso era stato scelto per motivi connessi con la nostra realtà; 56
indica l'anno nel quale questa storia è iniziata; la "W" sta per
"Doppia vittoria": "Quando vinci i tuoi nemici – ci dicevano – devi
ancora ottenere un'altra vittoria, quella contro te stesso ed il tuo
orgoglio." Il loro vero nome era "Akrij". Circa i loro, e nostri,
nemici, sono stati chiamati CTR dall'italiano "Contrari".
Comunque, quando gli amici accettarono di essere chiamati W56,
questo nome prese a trovarsi dappertutto nei loro ambienti, scritto
nei nostri caratteri, sopra la maggioranza dei loro oggetti. Spesso,
a fianco si trovava un simbolo, una sorta di geroglifico, che – mi
dissero – era il nome della galassia da cui provenivano, scritto
nella loro lingua (**).
Essi non hanno un Corpus iurum, un codice civile formale cui tutti
debbano adeguarsi; si tratta di gente assai evoluta, che sente
dentro di sé quale debba essere la linea di condotta. I nostri
formalismi sono loro sconosciuti; non hanno avvocati, né tribunali;
difficilmente vengono in contrasto l'uno con l'altro; se per caso
ciò accade, ed è una situazione straordinaria, loro soffrono la
situazione nel loro stesso corpo, la pelle diviene biancastra;
allora fanno di tutto per risolvere il problema; in casi del genere,
anche le loro macchine vanno in crisi, essi dicono che anche le
macchine piangono! Ma, ripeto, si tratta di condizioni veramente
straordinarie. Per essi, il fare del male è una plateale assurdità,
sono assolutamente incapaci di comportarsi con malvagità; non
possono mentire, né fare, del male a chiunque, o a qualunque cosa.
Provengono da una remota galassia (*); il pianeta su cui Dimpietro è
nato orbita attorno ad una stella doppia che dista dalla Terra 386
anni luce ed è una stella doppia , questa gente ha due soli
che illuminano i loro giorni. Altra gente ha un unico sole, ma due o
più lune.
La storia dei W56 è estremamente antica; essi hanno avuto origine in
un paio di pianeti diversi; ad un certo punto entrambi i pianeti
sono stati distrutti, i nostri amici emigrarono verso un pianeta più
grande, e si stabilirono lì. Questo è accaduto circa un milione e
mezzo di anni addietro. Loro sostengono che la loro storia è come un
fiume lunghissimo, le cui sorgenti nessuno conosce, ma di cui tutti
conoscono la foce. Sembra che nei tempi lontani ci fossero tre
differenti razze: quelli dai capelli rossi, quelli dai capelli neri
(simili agli indiani odierni); la terza razza aveva capelli
bianco-verdastri. La loro cute era colorata come i loro capelli.
All'inizio queste tre razze ebbero un'evoluzione comune, poi, poco a
poco, si mescolarono insieme.
Nel maggiore pianeta della loro confederazione vivono 15 miliardi di
persone. La vegetazione è diversa dalla nostra: i verdi sono più
accesi, i marroni più scuri, quasi un colore cioccolato. C'è più
ossigeno nell'atmosfera, quindi il cielo è più azzurro, e l'aria ha
un sensibile profumo.
Si alimentano di sostanze generate dal suolo; nel pianeta di
Dimpietro il terreno è generalmente grigio, ricco di sali. Allevano
animali, ma non ne mangiano le carni. I loro animali sono, più o
meno, simili ai nostri. Le piante hanno di solito grandi fiori, con
forte profumo; essi estraggono sostanze nutritive da alcuni frutti,
simili ai nostri ananas.
Di rado si ammalano, e quando ciò accade si curano in modo naturale.
Ad esempio, fanno uso di ciò che chiamano "sudore delle piante",
qualche cosa che, a parer mio, somiglia alla brina mattutina.
Raccolgono questo liquido in un bicchiere, che pongono al centro di
un tavolo, colorato di rosso e blu, dentro una stanza di colore
verde. Poi parlano al liquido, raccontando in che cosa consiste la
malattia che vogliono curare, ed in che modo. Quindi versano il
liquido dentro calici "eterici", cioè invisibili ai presenti, e
bevono. Per poter vedere i calici sono necessari occhiali speciali.
Una volta fui ammesso ad una cerimonia di questo tipo, e non capivo
che cosa stesse succedendo, con gente che apparentemente beveva dal
nulla, senza alcun bicchiere; dopo aver brindato, e bevuto quello
che apparentemente sembra essere nulla, depongono i bicchieri
invisibili sul tavolo, e solo allora questi ritornano visibili.
Non usano acqua per lavare i loro corpi. Entrano in una struttura
che chiamano doccia, anche se non ha nulla a che vedere con le
nostre; lì dentro i loro corpi sono soggetti ad onde acustiche, e si
può vedere una specie di nebbia che emana dal corpo, e si puliscono
completamente. I loro abiti sono entità viventi, che si adattano a
chi li indossa, e lo proteggono contro tutta una serie di pericoli.
Una volta al mese, di media, questi abiti devono essere rigenerati,
mettendoli dentro una particolare macchina per pochi minuti.
Sui loro pianeti, le strade sono diverse dalle nostre; quando devono
spostarsi da un posto ad un altro, essi mettono in funzione un mezzo
di trasporto, che emerge dalla strada stessa, e sul quale essi sono
in grado di recarsi alla loro destinazione. Questo sistema è
disponibile per lo più nelle aree urbane; al di fuori, essi vanno a
piedi.
Da un punto di vista sessuale, essi si accoppiano come noi, ma per
lo più mettono in atto una tecnica di inseminazione artificiale, e i
neonati vedono la luce dentro una macchina speciale.
I giovani vengono vaccinati contro tutta una serie di malattie, ma i
loro medici si guardano bene dall'alterare il loro sistema genetico;
dicono che il sistema genetico è come un karma, che dipende dal
passato dell'individuo; se viene alterato, le conseguenze non sono
prevedibili.
Strano a dirsi, molti fumano: Dimpietro era un vero camino, gli
piacevano molto le nostre sigarette, sigari e tabacco da pipa.
Comunque, di solito fumano alcune erbe che sono utili al loro corpo.
Dimpietro mi diceva che nell'atmosfera terrestre prolifera
un'infinità di batteri, che sono pericolosi per la nostra salute;
molti altri batteri, sconosciuti ai nostri medici, arrivano sulla
terra dentro le meteoriti: difatti l'affermazione secondo la quale
le alte temperature raggiunte dai meteoriti
dovrebbero distruggere ogni forma di vita all'interno, è
semplicemente falsa. Fortunatamente, la grande maggioranza di questi
batteri esterni non riescono a sopravvivere nel nostro ambiente.
Comunque, quello che gli amici fumano protegge il loro organismo, in
un modo o nell'altro, da questi rischi. Un altro forte fumatore era
Itaho; viveva dentro una base secondaria sotto Villa De Riseis, a
Pescara, vicino al fiume; aveva una pipa di terracotta, e spesso
Giancarlo gli portava del tabacco. Ad Itaho piaceva soprattutto il
tabacco scozzese. Una volta gli ho regalato una pipa di radica, e
quando la notte passeggiavamo per chilometri lungo la spiaggia, lui
di solito fumava questa pipa. Itaho era solo poco più alto della
nostra media, circa due metri e trenta, quindi di notte poteva
muoversi all'aperto senza dover temere che qualcuno notasse qualcosa
di strano in lui. Di solito camminava a piedi nudi, perché amava il
contatto della rena e dell'acqua marina sui piedi. Anche Dimpietro
spesso passeggiava con noi, e naturalmente per lui sarebbe stato più
difficile passare inosservato; quando percepiva la presenza di
qualcuno nelle vicinanze, si sedeva sulla rena, e così, da una certa
distanza, poteva essere scambiato per un uomo normale.
Respirano ossigeno, anche se ne hanno bisogno in una percentuale un
poco più elevata di quanto disponibile nella nostra atmosfera. La
maggior parte degli ossidi presenti nella nostra aria sono per essi
velenosi. Per questo motivo, quando essi vengono sul nostro pianeta,
devono, una volta a settimana, assumere delle sostanze che li
aiutano a metabolizzare tali ossidi. Il loro sangue è
sostanzialmente identico al nostro, dello stesso colore, ma più
ricco in proteine, che aiutano nell'eliminazione delle scorie
prodotte dall'organismo.
Da un punto di vista fisiologico, essi sono sostanzialmente identici
a noi (altezze a parte!). La differenza più vistosa consiste nel
fegato: il loro cambia di dimensioni e di funzioni a seconda delle
situazioni; il loro fegato è come una spugna, ma quando non sono
richiesti i suoi servizi, si riduce alle dimensioni di un pugno,
sembra atrofizzato; allorché essi vivono sulla terra, il fegato è
molto attivo, e lavora per eliminare le tossine che essi ricevono
nel nostro ambiente. Braccia e gambe sono molto forti, mentre la
loro testa è relativamente debole; il loro cervello è più grosso del
nostro, ma essi sostengono che ciò non implica automaticamente una
maggiore intelligenza. Nella loro confederazione esiste una razza i
cui membri hanno un cervello decisamente piccolo, ma che sono assai
intelligenti ed abili: se vedono un uomo che suona un piano, in
breve essi sono in grado non solo di suonare come aveva fatto
l'uomo, ma anche meglio, in modo più creativo.
Per lo più, hanno capelli biondi, quasi tiziano; alcuni hanno i
capelli di un nero profondo, con sfumature bluastre; fra i giovani,
molti portano i capelli cortissimi, alla tedesca. I capelli sono più
grossi dei nostri, e lo stesso vale per le ciglia, che sono
abbastanza lunghe. Alcuni, pochi, si fanno crescere la barba. La
loro barba è molto dura, anche quando sono perfettamente rasati, si
possono percepire i peli al di sotto della pelle. Per radersi non
usano lame, ma uno strumento che taglia i peli al livello della
pelle. Come al solito, Dimpietro aveva un comportamento più simile
al nostro, per radersi usava un rasoio a lama libera; data però la
durezza della sua barba, la lama era fatta in un metallo speciale.
Una volta avevo chiesto a Sigir come mai Dimpietro fosse così simile
a noi, e mi rispose che anche loro se lo domandavano: "È così da
quando lo conosciamo; a volte ci chiediamo se non sia veramente un
terrestre, forse venuto via quando era molto giovane. Di certo le
sue abitudini sono assai vicine alle vostre."
Le mani sono sottili, così come i loro corpi; non ho mai visto uno
grasso fra di loro, né si può dire che siano pelle ed ossa: i loro
corpi sono semplicemente ben proporzionati. Le dita sono lunghe, e
le unghie sono nettamente più lunghe delle nostre, quattro o cinque
millimetri più lunghe.
Gli occhi possono essere grigi, blu; alcuni hanno occhi neri, con
una sfumatura bluastra. L'iride è significativamente più grossa
della nostra. Una cosa strana è che non li ho mai visti battere le
ciglia.
I corpi hanno un odore che ricorda il grano, mi facevano spesso
pensare alle madie che si trovavano una volta nelle case dei
contadini. Però, quando si riuniscono in tre, o più, si sente un
altro odore, quello del pino silvestre. Essi amano i profumi, ed i
loro sono un poco più amari dei nostri.
Il loro atteggiamento è sempre molto calmo, li ammiro anche per questo.
Il loro viso è sempre tranquillo, ma non per una posa, la loro
serenità viene da dentro; c'è sempre un leggero sorriso sulle loro
labbra. Non li ho mai visti arrabbiati, né accigliati.
Anche le voci
sono calme, di timbro basso, risonanti, piacevoli. Non parlano mai a
voce alta: quando vogliono attirare l'attenzione, semplicemente
modulano la voce in un modo leggermente diverso dal solito. Il loro
atteggiamento riflette la loro forza e maturità.
Indossano abiti molto semplici. Direttamente sulla pelle vestono un
indumento molto aderente, apparentemente fatto di nailon, o cotone
sintetico, ma in realtà nulla del genere; lo chiamano la "seconda
pelle", ed è in grado di proteggerli sia dal caldo che dal freddo;
per di più, è traspirante, e mentre impedisce alle tossine di
raggiungere la pelle, respinge all'esterno le impurità che si
formano sulla pelle stessa. Ha il colore della carne, ed è assai
morbido. Queste seconde pelli devono essere purificate, in media,
ogni dieci giorni.
Sopra questa "pelle", indossano una tuta in un solo pezzo, stretta
al collo, ai polsi e alle caviglie. Questa tuta termina con un paio
di calzature, che non sono oggetti diversi, ma fanno parte della
tuta; somigliano a piccoli stivali, con le suole spesse sui cinque
centimetri, e paiono fatti di cuoio, anche se mi è stato detto che
non è così. Le suole sono in grado di assicurare una presa ferma sul
suolo.
I loro abiti sono colorati in qualunque sfumatura di grigio, verde,
rosso e blu. Non ho mai visto gialli, violetti od arancione, almeno
non arancione carico. Sul collo, la tuta è rigida e stretta, spesso
bordata in un colore arancio leggero. A volte portano tute bianche,
segnatamente in occasioni religiose. Sembra che essi attribuiscano
una grande importanza al colore dei loro abiti, a seconda della
particolare attività in cui sono coinvolti. Ad esempio, quando si
riuniscono per prendere importanti decisioni, tipicamente indossano
tute di un colore traslucido, quasi perlaceo; parlano allora di
"colori che corrono", perché realmente sembra che differenti
tonalità di grigio perlaceo si muovano lungo i loro corpi.
Per qualche minuto al giorno, praticano una specie di ginnastica,
con movimenti molto lenti, e mi hanno insegnato qualcuna di queste
pratiche. Altre volte, si riuniscono in gruppi di tre o quattro,
siedono sul pavimento, ed intonano strane canzoni. Lo fanno quando
c'è qualche disaccordo, per cercare di rimettere le cose a posto.
Inoltre pregano, su base regolare.
Per sorbire i pasti, si riuniscono, sedendosi attorno ad un tavolo
verde, bordato da una sottile linea arancione. Ciascuno ha dinanzi
un vassoio metallico, suddiviso in settori, con diversi tipi di cibo
in ogni compartimento. Tipicamente si tratta di pillole, ed essi
usano una sorta di stoviglie per prendere le pillole e portarle in
bocca. Mi hanno detto che mediamente vanno di corpo una volta a
settimana, perché il loro cibo non lascia residui significativi.
Inoltre, "Dobbiamo bere una grande quantità di acqua", ed io avevo
creduto che si trattasse di acqua normale. Tutt'altro: mettono
alcuni confetti argentati dentro una caraffa di cristallo, poi vi
versano dentro un liquido che a me era sembrato acqua pura, ma non
lo era: "Si tratta di un composto artificiale; c'è dell'acqua
dentro, ma anche i minerali di cui ha bisogno il nostro organismo;
l'acqua è tipicamente piovana, o raccolta entro le nubi, perché lì è
molto pura."
Ovviamente gli amici si nutrivano anche delle frutta che mandavamo
loro, ma non direttamente: ne estraevano le particelle vitali, e le
usavano per confezionare le loro pillole. Una volta mi hanno offerto
una specie di marmellata verdastra, dicendomi che anche una quantità
minima sarebbe stata sufficiente per un paio di giorni, senza alcuna
necessità di altro cibo. "Non si tratta di uno stimolante – mi
dissero – qualche cosa che illude l'organismo; se così fosse, più
tardi se ne pagherebbero le conseguenze. Non è un pasto artificiale,
è totalmente naturale ed efficace. L'unico problema è che ha un
sapore estremamente amaro. Vorresti provarlo?" Ovviamente sì, e mi
sentii di colpo sazio, anche se non pieno. Giancarlo non ci provò
neppure: "Cos'è 'sta zezzità?"
Dormono due o tre ore per notte; ancora una volta Dimpietro era
diverso dagli altri, perché a volte era capace di dormire un giorno
intero. In effetti Dimpietro era assai diverso da tutti gli altri,
più simile a noi terrestri, e spesso i suoi compagni lo prendevano
in giro, dicendo che aveva acquisito abitudini terrestri; e lui
rideva, come risposta. Spesso gli dicevo "Tu devi essere nato qui da
noi, tu appartieni alla nostra razza", e lui rideva. Ho già
raccontato che aveva imparato molti dialetti
italiani, e che era capace di parlare con diverse cadenze, che
raccontava barzellette, per divertire gli astanti. Inoltre gli
piaceva mangiare all'italiana: pasta, pesce, raramente carne, poco
pane, verdura. Gli piaceva anche bere vino rosso, e in particolare
beveva versandosi direttamente il vino in bocca dalla bottiglia, in
un modo che solo i nostri più vecchi contadini possono ricordare.
Era vissuto tanto a lungo sulla Terra che il suo organismo si era
assuefatto alle nostre abitudini. Una volta mi disse che, per
adattarsi al nostro ambiente, aveva dovuto subire qualche leggero
intervento chirurgico, qualche cosa ai polmoni, se ben ricordo.
Dimpietro e Sajù spesso avevano dei battibecchi, ma sempre per
scherzo. Una volta, ad esempio, c'era qualche cosa da fare
all'esterno, e Sajù disse a Dimpietro: "Esci tu, che sei più abile;
se incontri qualcuno saprai come trarti d'impaccio." "Sì, se
incontro qualcuno, gli viene un infarto a vedere un uomo alto come
me; esci tu, che sei un nano!" Si sfottevano l'un l'altro, ed a
volte gli scherzi erano pesanti: una volta Dimpietro non era
d'accordo con qualche cosa che Sajù stava dicendo; prima gli spense
il sigaro sulla testa (Sajù era calvo), poi lo prese in braccio, e
gli sputò sulla bruciatura per lenire il dolore!
Entrambi avevano vissuto da lunghissimo tempo su questo pianeta: nel
XVII secolo avevano trascorso una quindicina di anni nel Golfo
Persico, mescolati ai pirati che lo infestavano, per studiarne le
abitudini, e si stupirono fortemente quando scoprirono che dietro le
loro scorrerie si nascondevano diversi governi europei! Una volta
furono catturati da truppe inglesi; Dimpietro si spacciò per una
specie di mago e, in un modo o nell'altro, riuscirono a tornare
liberi. Sajù mi disse che a quei tempi sembrava veramente una
scimmia, per di più era ghiotto di banane! Dimpietro aveva ricevuto
in regalo un pappagallo, cui si affezionò molto, e lo tenne con sé
per oltre 150 anni; allorché il pappagallo si ammalò, Dimpietro lo
fece visitare dai medici entro una delle loro navi spaziali, ma la
diagnosi fu che l'uccello era malato di vecchiaia, e non c'era nulla
da fare.
Dimpietro era goloso di angurie rosse, e quindi gliene mandavamo
spesso, e di molto grosse. Lui, allora, si sedeva in un angolo, e le
tagliava accuratamente in piccole fette, prima di mangiarle. Una
volta ne avevamo trovata una particolarmente grossa, e l'avevamo
inviata tramite teletrasporto; assieme a Dimpietro c'erano Sajù,
Sigir e Romolo. "Sei contento? – gli chiesi – Naturalmente se tu sei
contento, noi siamo soddisfatti."
Ci venne in seguito raccontato che Dimpietro si sedette per terra ed
iniziò ad affettare l'anguria, allineando le fette per terra, prima
di cominciare a mangiare. Nel frattempo Sajù, di nascosto, ne rubava
qualcuna per mangiarsela. Dimpietro si accorse che qualcosa non
andava, perché stava contando le fette mano a mano che le tagliava,
ed era un po' perplesso. Ma quando vide spuntare la manina di Sajù
in caccia di una nuova fetta, le diede un morso, e nella base
risuonò un urlo!
Dimpietro mi aveva detto che era
stato nel Regno Unito, che aveva visitato molti musei, e la casa di
Shakespeare; "Come hai fatto, tu che sei così alto?" "Beh, ci sono
andato quando non c'era nessun altro intorno." Era molto interessato
a Goethe, Kant, Nietsche, ma diceva di non riuscire a comprendere lo
spirito stesso della filosofia, perché, diceva, "ti lascia con molte
domande, e senza alcuna risposta."
Gli piaceva molto la musica, amava suonare il violino; avevo visto
questo strumento, e gli avevo chiesto se fosse uno Stradivari, ma
Dimpietro mi rispose che se lo era costruito da solo, nel suo
pianeta natale. Non tollerava di essere disturbato mentre suonava.
Mentre Dimpietro era eccezionalmente alto, Sajù era assai basso;
quando veniva per incontrarci, Giancarlo commentava "Guarda, sta
arrivando il nano!" La sua voce era stridula, mentre, di solito, gli
individui bassi fra i nostri amici hanno voci normali. Inoltre Sajù
era calvo. "Quando ero giovane – mi aveva detto una volta – mi era
stato predetto che sarei diventato alto come gli altri, ma qualcosa
è andato storto." Anche a lui piaceva molto scherzare, anche su sé
stesso; Dimpietro spesso gli diceva che era rimasto nano a causa
della sua malizia.
Poi c'erano i giovani, ne ho visti molti. In effetti era difficile
giudicare l'età degli amici perché, ad esempio, la loro pelle non si
copre di rughe con l'invecchiamento, anzi rimane sempre liscia e
fresca. Una volta chiesi loro come apparivano, all'avvicinarsi della
morte fisica,
e mi risposero che normalmente sono in grado di contrastare
l'invecchiamento; quando non ci riescono più, allora la morte
sopraggiunge rapidamente.
Per loro, la religione è alla base di tutto, vedono Dio nel più
piccolo degli insetti, sostengono che l'universo è stato creato, e
che Dio vi si trova in ogni parte. La loro religione non è piena di
rituali come le nostre, per loro si tratta soprattutto di un
sentimento profondo, che non ha bisogno di esteriorità. Tipicamente
eseguono i loro riti tre volte all'anno, e, in casi eccezionali,
quando sentono la necessità di un supporto particolare. In queste
circostanze, si riuniscono a cerchio, e cantano particolari inni,
simili a quelli buddisti; al centro del cerchio c'è una colonna di
cristallo, con una placca metallica all'interno, non oro né argento,
ma qualche cosa di intermedio. Col procedere della cerimonia, la
placca inizia a sollevarsi all'interno della colonna; quando giunge
ad una certa altezza, essi iniziano a chiedere a Dio ciò di cui
sentono bisogno; allora la placca emette un lampo, e ricade dentro
la colonna. Una volta mi è capitato di assistere ad uno di questi
riti: sembrava un gioco di ragazzi, ma era tutt'altro, grazie alla
loro profonda religiosità, che non richiede particolari esteriorità.
Ero incantato dalle loro apparecchiature, benché non sia un tecnico,
né mi interessi di aspetti tecnologici; quando mi dissero che
stavano per andare via, li pregai di lasciarmi qualche strumento; mi
risposero che sarebbe stato inutile, perché tutta la struttura della
base è necessaria affinché anche lo strumento più semplice possa
funzionare. Non ero molto contento, ma loro proseguirono: "Potremmo
lasciarti tutta una piccola base a tua disposizione, con tutta la
strumentazione attiva, ma tu non saresti capace di controllarla. Per
di più, se chiedessi l'aiuto di qualcuno dei vostri scienziati, ti
ruberebbero tutto, per fare bella figura agli occhi dei propri
governi."
Giancarlo, invece, era molto interessato agli aspetti tecnici, e
cercava in continuazione di sviluppare nuove invenzioni sulla base
della tecnologia degli amici. Loro mi dicevano che questo ayuno (la
parola significa "fratello" nella loro lingua) era realmente un
inventore, che aveva delle buone potenzialità, ma che al momento,
sulla Terra, non c'erano le condizioni necessarie affinché egli
potesse avere successo.
Una volta aveva deciso di
costruire un disco volante, ma gli amici gli dissero di lasciar
perdere, perché non avrebbe avuto speranze di successo.
Erano assai umili, ma non nel senso terrestre, dove la gente fa
finta di essere umile per nascondere il proprio orgoglio innato.
Dicevano che l'umiltà non implica la debolezza; per di più non erano
orgogliosi delle loro capacità, in quanto, dicevano, non era tanto
un merito loro, quanto un effetto della loro storia. Erano sempre
tranquilli e sorridenti. Dimpietro, Gallarate e Siderius, in
particolare, avevano delle forti personalità, ma ciò nonostante,
erano sempre molto amichevoli. Una volta avevo chiesto a Dimpietro
se non si sentisse come una specie di santo, e lui iniziò a
prendermi in giro.
C'erano alcune donne fra di loro,
ne ho viste almeno sei, tutte molto belle, che emanavano un forte
senso di femminilità, ma non in un senso erotico; Giancarlo, matto
come sempre, una volta prese anche una cotta per una di esse, e gli
amici lo prendevano in giro. Non hanno problemi con la nudità, nel
senso che non attribuiscono un particolare significato al fatto di
essere nudi. Probabilmente per rispetto nei nostri confronti di
solito evitavano di andare in giro senza abiti, ma, ripeto, non
prestavano particolare attenzione alla cosa.
Naturalmente si sono formate famiglie, e sono nati figli, anche qui
sulla Terra; mi dissero che quando i bambini hanno ancora pochi anni
di età, essi devono acquisire le memorie della loro razza, e questa
operazione è condotta grazie a particolari macchine, che
trasferiscono nei cervelli dei bambini la storia e la cultura della
loro razza. L'operazione vede coinvolta una specie di calotta
argentea, e nell'inserire nella macchina dei cilindretti, grandi
come le nostre batterie AAA, ciascuno dei quali contiene una parte
di questa memoria.
La loro missione sulla Terra consiste nel badare a questo pianeta,
senza però interferire; mi dissero che in un paio di occasioni
avevano dovuto impedire una guerra atomica, e che per fare ciò
avevano tramutato gli elementi fissili dentro le testate nucleari in
elementi più leggeri, così che una reazione atomica diventava
impossibile. Un'altra cosa che mi dissero, e che io non mi sarei
immaginato, è che essi ricevono in continuazione messaggi via radio,
da terrestri che vorrebbero entrare in contatto con loro, ma che la
cosa è inutile, perché sono i nostri amici a scegliere chi
contattare. Mi hanno parlato anche dei messaggi inviati nello spazio
dalle nostre potenze (USA ed URSS in particolare), dicendo che anche
questi erano inutili, perché avrebbero dovuto viaggiare un'infinità
di tempo prima di giungere a pianeti abitati, e che comunque loro
conoscevano già tutto di noi.
I CTR sono sostanzialmente all'opposto: essi adorano la scienza, e
solo essa, e quindi sono molto lucidi e freddi; se ritengono di
ottenere un vantaggio distruggendo qualcuno, lo fanno senza la
minima esitazione. Essi hanno una sorta di "etica scientifica", e
questo nome spiega il loro comportamento. Siamo stati noi a
scegliere la sigla CTR, dall'italiano "Contrari"; i nostri amici li
chiamano "i nostri fratelli nemici". Spesso, quando si muovevano nel
nostro ambiente, i CTR usavano delle Mercedes blu scuro, modello
diplomatico, cioè automobili molto grosse, con quattro di loro
all'interno. Una volta Dimpietro mi aveva detto: "Se te ne capita
l'occasione, prova a misurare una delle loro Mercedes, e scoprirai
che sono una decina di centimetri più lunghe e più larghe del
modello convenzionale." Sulla fiancata di una di queste macchine
avevo notato molte piccole strutture a rete, e Dimpietro mi spiegò
che si trattava di armi; un'altra arma si trovava sul retro,
somigliava ad una piccola piastra metallica circolare, con molti
forellini tutt'attorno; attraverso questi buchi sarebbe uscito un
gas letale per gli esseri umani. Anche i CTR somigliavano ad uomini
convenzionali, di solito erano calvi, e i loro corpi puzzavano
leggermente di catrame.
Gli amici ci dicevano che c'erano anche altri popoli che giungevano
sul nostro pianeta; alcuni di questi esseri erano una via di mezzo
fra l'uomo e la scimmia, quasi animali sulla via dell'evoluzione, ed
una volta mi hanno mostrato foto di questi esseri. Sostengono
comunque che un'evoluzione alla Darwin non può aver luogo: una
scimmia resterà sempre una scimmia, un uomo sempre un uomo; mai una
scimmia diventerà un uomo.
Quando i nostri scienziati hanno sostenuto che gli UFO non esistono,
gli amici non hanno avuto alcuna particolare reazione, né li hanno
presi per deficienti; al contrario, hanno rispettato le loro
opinioni, limitandosi a dire che si sentivano un po' rattristati per
quell'errore.
Esistono guerre, ad esempio quella che li oppone ai CTR; i CTR sono
venuti qui per fare danni; essi non rapiscono i terrestri, non
possono essere accusati di questo fenomeno che oggi viene così
spesso citato dagli studiosi di UFO. Nessuno sulla Terra si è mai
accorto di questa guerra: i terrestri se ne stanno a casa a guardare
la TV, leggono giornali, vanno in discoteca, ma non prestano mai
attenzione al cielo sopra le loro teste. Qui sulla Terra nessuno è
in grado di notare i cambiamenti che hanno luogo attorno a noi. Gli
amici dicevano che loro sono simili a batteri positivi per il
pianeta; noi non ce ne accorgiamo, ma essi agiscono per il bene
della Terra. Per fortuna, prima di partire, gli amici hanno
sistemato le cose in modo tale che i CTR non potranno danneggiarci,
per molti anni a venire. Ovviamente i CTR tenteranno di fare qualche
cosa, e un piccolo successo della loro parte per noi può essere una
tragedia! Comunque gli amici, nell'andarsene, avevano promesso che
sarebbero tornati nei primi anni di questo millennio.
Le loro provenienze
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